martedì 30 maggio 2023

30 maggio 2023 - Life is a Cabaret: gran successo di pubblico per la nuova produzione della Trieste Musical Company

 





Trieste - Teatro Miela

18 e 19 maggio 2023

Life is a Cabaret - Benvenuti al Kit Kat Klub, liberamente tratto dal musical “CABARET” di John Kander, Fred Ebb e Joe Masteroff

regia di Michele Amodeo


Al Teatro Miela di Trieste è andato recentemente in scena Life is a Cabaret - Benvenuti al Kit Kat Klub, brillante riscrittura di un testo dalle molte vite: musical (il Cabaret del 1965 con le musiche di John Kander, liriche di Fred Ebb e libretto di Joe Masteroff); film musicale (Cabaret anch’esso, ispirato dal precedente e diretto da Bob Fosse nel 1972, con Liza Minnelli e Michael York); adattamento teatrale (I’m a camera del 1951, con il testo di John Van Druten); romanzo (Goodbye to Berlin del 1939 di Christopher Isherwood, che con Mr Norris Changes Trains del 1935 costituisce un dittico sulla vita di un inglese a Berlino - l’autore stesso - lucido testimone del nazismo in ascesa). Un soggetto che evidentemente funziona e si mantiene fresco nel tempo, forse anche grazie alla dichiarazione iniziale di Isherwood all’inizio del romanzo stesso: la volontà di essere un semplice spettatore che, come una macchina fotografica, registra e testimonia senza prender parte attiva a un periodo molto particolare della Storia (tra la fine degli anni 20 e l’inizio degli anni 30 del ‘900) in una Berlino vivacissima e trasgressiva, ignara di trovarsi sull’orlo di un abisso tremendo.

Questa volta, a produrlo in collaborazione con il Festival Internazionale dell’Operetta FVG, è la TMC - l’Associazione Trieste Musical Company.

Si tratta di una realtà vivace e fresca: perché fondata nel 2019, per l’età degli attori e dei volontari, ma anche per essere coordinata da un gruppo di giovani: Aliki Pappas (Direttrice Artistica), Davide Coppola (Direttore Musicale), Michele Amodeo (Regista) e Giulia Cechet (Coreografa).

È una compagnia semiprofessionale di teatro musicale - costituita cioè da professionisti e da appassionati - il che le permette di cogliere il meglio dai due ambiti del mondo artistico: la competenza di chi lo fa per mestiere e l’entusiasmo di chi calca le scene pur vivendo di altro. Tale vincente combinazione fa sì che si riesca a giocare seriamente puntando al massimo dell’eccellenza individuale e collettiva, senza dimenticare mai che lo si fa per divertirsi e divertire. Se ciò avviene, si cammina sul filo, in perenne equilibrio tra due componenti fondamentali e necessarie per ogni spettacolo. Ed è una situazione altamente instabile, che qui riesce appieno.



Il pubblico in sala, numerosissimo in entrambe le recite, si è divertito per la verve scanzonata e convincente, ha partecipato commosso e preoccupato nel seguire le vicende dei personaggi - tutti ben tratteggiati e interpretati con efficacia dagli attori-cantanti (Diletta Faggioni, la candida Sally Bowles; Mattia Sferch, il romanziere Cliff Bradshaw; Roberto Zuardi, l’inquietante EMCEE, maestro delle cerimonie del cabaret; Elisabetta Cancelli, l’anziana acqua cheta Fräulein Schneider; Raffaele Antonio Tarditi, l’innamorato Herr Schultz; Ludovica Buri, la decisa Fräulein Kost; Luca Clai, l’impettito Ernst Ludwig; le esuberanti ragazze del Kit Kat Klub: Sofia Mangraviti, Rosie; Monica Messina, Texas; Ilaria Marzolla, Lulu; Ludovica Buri, Fritzie; Debora Manna, Helga; i Kit Kat boys/poi anche i nazisti: Riccardo Dalla Mora, Bobby; Matteo Ribolli, Victor/ e anche la scimmia; Edward Schembri, il marinaio Rudy).

Responsabili del successo anche le indimenticabili musiche ben eseguite, dal vivo e sul palco, dal TMC ensemble diretto da Davide Coppola (anche alla II tastiera), con Carolina Perez Tedesco, I tastiera; Camilla Collet, batteria; Kevin Reginald Cooke, basso; Andrea Corazza, clarinetto; Riccardo Pitacco, trombone.







Life is a Cabaret: recitiamo ruoli che crediamo stabili, fissi, decisi da noi stessi; ci illudiamo di essere gli unici artefici delle nostre esistenze, troppo spesso dimenticandoci di quanto dipendiamo gli uni dagli altri, nel bene e nel male.

Di quanto grande sia la responsabilità che ognuno ha nei confronti di chi gli sta accanto, non importa se conosciuto o ignorato, se odiato, amato o indifferente.







Paola Pini




Trieste - Teatro Miela

18 e 19 maggio 2023

Life is a Cabaret - Benvenuti al Kit Kat Klub, liberamente tratto dal musical “CABARET” di John Kander, Fred Ebb e Joe Masteroff

regia Michele Amodeo
coreografie Giulia Cechet
direzione musicale Davide Coppola
direzione artistica e costumi Aliki Pappas
musica dal vivo TMC Ensemble

Con:
Diletta Faggioni – Sally Bowles
Mattia Sferch – Cliff Bradshaw
Roberto Zuardi – EMCEE
Elisabetta Cancelli – Fräulein Schneider
Raffaele Antonio Tarditi – Herr Schultz
Ludovica Buri – Fräulein Kost/Fritzie
Luca Clai – Ernst Ludwig
Sofia Mangraviti - Rosie
Monica Messina - Texas
Ilaria Marzolla - Lulu
Riccardo Dalla Mora - Bobby
Matteo Ribolli - Victor
Debora Manna - Helga
Edward Schembri - Rudy

TMC Ensemble:
Andrea Corazza – clarinetto
Riccardo Pitacco – trombone
Carolina Pérez Tedesco – I tastiera
Kevin Reginald Cooke – basso
Camilla Collet – batteria
Davide Coppola – II tastiera e direzione

Realizzato da Trieste Musical Company in coproduzione con l’Associazione Internazionale dell’Operetta FVG


venerdì 19 maggio 2023

19 maggio 2023 - Dinosaur World Live: con la prima assoluta italiana al Rossetti di Trieste il meraviglioso mondo giurassico nutre l’immaginario di un pubblico entusiasta


Trieste - Politeama Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

dal 17 al 20 maggio 2023

 Dinosaur World Live

traduzione e adattamento italiano di Stefano Curti

Tutto nasce da una shakespeariana tempesta e da una famiglia di antropologi che approda , naufraghi, in un’isola misteriosa, abitata da animali sopravvissuti a un passato giurassico.

L’amore dei britannici per il Bardo permea l’intera vicenda a partire dai nomi di tutti i personaggi, ed è narrata in Italia da Romina Colbasso, un’energica e moderna Miranda (pro pronipote di Prospero?...) in scena con i puppeteer Thomas Gamble, Sharon Sze, Ross Lennon, Nick Halliwell, William Uden e Rhea Locker-Marsh, che qui interpreta anche il ruolo di assistente apprendista di Miranda.

Jurassic Park è uscito dallo schermo per approdare a teatro? Forse sì, ma senza gli errori legati a tentativi maldestri di addomesticare con arroganza una natura che chiede e pretende un meritato rispetto.

I bambini, che costituiscono la maggior parte (ma non la totalità) del pubblico, vengono coinvolti attivamente in questa cura, e da parte loro è evidente il desiderio di salire sul palco per dar da mangiare, accarezzare, pettinare, fare il solletico a queste marionette che sembrano vere, guidati da Miranda con l’amabilità e l’autorevolezza tipica di chi ha cura di più abituali animali da compagnia. Il personaggio li vede nascere, crescere e con orgoglio ne descrive le caratteristiche, e senza trascurare i diversi lati del loro carattere e personalità, con autorevolezza li tiene a bada.

Fondendo sapientemente la paleontologia con l’accudimento, gli spettatori restano incantati da un fantastico esempio di premura e attenzione nei confronti di un mondo perduto e ritrovato; un ecologismo ideale, certo, ma non per questo meno importante.

Si impara a conoscere e ad amare cuccioli e adulti, animali cresciuti e, se si è fortunati, appena usciti dall’uovo: Tamora e Tebaldo, i Tyrannosaurus Rex; Bruto e Bea, i Triceratops; Gertrude la Giraffatitan; Orlando, il Microraptor, Giulietta la Segnosaurus.

Dedicato ai bambini, è uno spettacolo capace di far bene a tutti: i marionettisti qui non stanno nascosti, ma costituiscono parte integrante dello spettacolo, ben visibili nel manovrare con perizia e nel dar voce, emettendo versi credibilissimi, a queste macchine stupende. C’è da restar rapiti nell’ammirare la loro perizia e nel veder muovere giganteschi personaggi costruiti in modo meraviglioso a cui è data vita con una vivacità tale da farli sembrare vivi.

Non si nega ovviamente il pericolo costituito dai due Tyrannosaurus Rex, noti carnivori, ma si dà grande spazio agli erbivori, terrestri e volanti.

L’attenzione è catturata fin da subito e l’arco narrativo si svolge emozionando tutti.

Fa bene al cuore essere partecipi di uno stile divulgativo coinvolgente, pensato per chi ascolta, adatto a tutte le età, senza essere banale, capace di indurre nel pubblico sentimenti di rispetto verso delle forme di vita da noi lontane nel tempo, ma presenti nell’immaginario di tutti.

Uno spettacolo, tradotto e adattato in italiano da Stefano Curti che sarebbe un vero peccato non vedere in scena in altri teatri del nostro Paese.

Paola Pini


Trieste - Politeama Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

dal 17 al 20 maggio 2023

 

Dinosaur World Live

traduzione e adattamento italiano di Stefano Curti

Scritto e diretto da Derek Bond

Ideatore dinosauri Max Humphries

Regia pupazzi Laura Cubitt

Direttore di scena:  Thomas Gamble

Con i marionettisti: Rhea Locker- Marsh, Sharon Sze, Ross Lennon, Nick Halliwell, William Uden

E con la partecipazione di Romina Colbasso nel ruolo di Miranda

Scene e costumi di Good Teeth

Suono di Tom Mann

Luci di John Maddox

Prodotto da Nicoli Entertainment

 

domenica 14 maggio 2023

14 maggio 2023 - Approda al Miela di Trieste “La lingua langue” con un pirotecnico Nicola Stravalaci


 

Trieste, Teatro Miela

11-12 maggio 2023


LA LINGUA LANGUE

Ovvero come imparare la lingua italiana e vivere felici


uno spettacolo di Francesco Frongia

con Nicola Stravalaci


Come parlare di grammatica senza essere pedanti?

Esagerando.

Con l'abbigliamento e gli accessori, i modi e i toni, i comportamenti nei confronti dell’argomento e del pubblico in ascolto.

Portando tutto alle estreme conseguenze.

Trasformando la sala del teatro in una classe improvvisata in cui gli spettatori siano eletti (o degradati) al rango di allievi di una classe improvvisata che per un’ora si trovi in balia di uno strampalato ed energico tiranno capace di padroneggiare con abilità l’intero spazio di platea e palcoscenico qual è il professor Stravalcioni (Nicola Stravalaci), perfetto nell’interpretare il protagonista di La lingua langue, funambolico testo di Francesco Frongia - produzione Teatro dell’Elfo.

Tra appassionate difese degli elementi di base della nostra grammatica, irresistibili esempi di errori pedestri pubblicati in rete o sulla carta stampata, appelli, interrogazioni e chiamate alla lavagna, il coinvolgimento di chi assiste si realizza e chi è entrato per godersi una serata rilassante, scopre suo malgrado di percepire sentimenti analoghi a quelli vissuti in passato, seduto dietro un banco in una qualsiasi lezione tenuta da un insegnante oltremodo autoritario, palesemente certo dell’irrimediabile ignoranza di qualsiasi studente.

E il pubblico ci sta.

Partecipa, si sottomette di buon grado, riconosce il potere di chi li sta aggredendo verbalmente, accetta il gioco.

Nicola Stravalaci appare come un funambolo, in costante equilibrio tra un’indubbia destrezza nell'improvvisare e una perizia interpretativa, dotate entrambe di un ritmo pirotecnico che si mantiene stabile, sostenuto anche da inserti video sagaci e altrettanto divertenti a far da contrappunto a quel che avviene dal vivo.

L’alchimia funziona, e Maria Montessori viene opportunamente evocata per alleggerire un’atmosfera da caserma che i presenti accettano di buon grado, ma che forse non avrebbero retto fino alla fine.

L’italiano non è un idioma semplice; e non ha vita facile, trovandosi in costante competizione con i tanti dialetti che caratterizzano le innumerevoli radici presenti nel nostro territorio, vera lingua madre per ognuno di noi.

Se a ciò aggiungiamo la distanza non colmata tra la lingua letteraria e quella colloquiale, più comune e usata quotidianamente, è evidente quanto non sia facile padroneggiarla da chi, non specialista dell’argomento, la usi semplicemente per trasmettere delle informazioni.

Tutto ciò non impedisce di provare un oggettivo piacere estetico quando si sente “parlar bene”, quando le frasi si susseguono armoniose, quando si ha la possibilità di ascoltare una poesia o le pagine di un testo scritto con sapienza. Trasformare tutto questo in una competenza che permetta di esprimersi verbalmente per comunicare con proprietà il proprio pensiero non è semplice, soprattutto se tale pratica è considerata di scarsa importanza da chi in pubblico con le parole agisce.

Di certo rappresenta una di quelle utopie che, se realizzate, porterebbero bellezza al mondo e, forse, ci aiuterebbero ad amare davvero il luogo in cui viviamo.   


Sperando di non aver commesso troppi errori o strafalcioni…


Paola Pini


Trieste, Teatro Miela

11-12 maggio 2023


LA LINGUA LANGUE

Ovvero come imparare la lingua italiana e vivere felici


uno spettacolo di Francesco Frongia

con Nicola Stravalaci

collaborazione a scene e costumi Saverio Assumma

luci Giacomo Marettelli Priorelli

produzione Teatro dell’Elfo