mercoledì 1 febbraio 2023

1° febbraio 2023 - “Quell’anno di scuola”: grande successo al Rossetti per la regia di Alessandro Marinuzzi







Trieste - Politeama Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Sala Bartoli

25 novembre - 11 dicembre 2022 e 10 - 15 gennaio 2023



Quando un film si ispira a un’opera letteraria, a volte ci si chiede quale dei due sia meglio. Domanda spesso oziosa, che lascia il tempo che trova, ma in questo caso le possibilità di confronto sono tre, dal momento che da uno stesso racconto è stato girato in passato un film per la tv e, ora, un adattamento teatrale.

Costantemente sold out nel 2022 al Rossetti di Trieste, tanto da essere ripreso nel 2023, “Quell’anno di scuola” è un ottima elaborazione drammaturgica del racconto “Un anno di scuola” di Giani Stuparich, lo stesso da cui nel 1977 era stato tratto l’omonimo lungometraggio diretto da Franco Giraldi.


In estrema sintesi, la vicenda - autobiografica per Stuparich - racconta la storia di Edda Marty (nome di fantasia per Maria Prebil, donna libera che si realizzerà come affermata pediatra): prima donna a frequentare l’ottavo anno del ginnasio maschile (corrispondente oggi all’ultima classe del liceo classico), entra con sicurezza in un ambiente dotato fino a quel momento di un solido e stabile equilibrio; elemento totalmente estraneo, crea con inconsapevole disinvoltura un cortocircuito tra i compagni di classe e li trasforma tutti.

Vuole profondamente proseguire gli studi ed entrare all’università per poter dar senso alla propria esistenza, per realizzare i propri sogni di persona capace e intelligente.

Ma, percepita come una minaccia anche dai personaggi femminili, nessuno, nemmeno tra gli studenti la comprende davvero e, confuso da questa presenza sorprendente, più di uno si innamora di lei. “No, voi non mi avete mai presa per il mio verso. Non m’avete capita. Io volli essere semplicemente un vostro compagno, e voi m’avete sempre respinto e ricacciato nel mio sesso, mi avete costretto a restar donna perché vi facessi del male.”

Una volta di più, allora come oggi, intrappolare un individuo in un ruolo predeterminato in base agli stereotipi sociali non è mai una buona idea e un’occasione di crescita comune rischia di infrangersi, con gran dolore per molti.



L’elaborazione drammaturgica di Alessandro Marinuzzi (anche ideatore del progetto e curatore della regia) e Davide Rossi (anche assistente alla regia), prodotta dal Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dona una nuova freschezza al soggetto di Giani Stuparich (definito da Eugenio Montale “più elegiaco che interamente dialettico, più musicale che ironico scrutatore di commedie umane”) grazie a una drammaturgia ispirata che, come in un attento contrappunto, interseca i rari dialoghi originali con didascalie recitate dagli interpreti e di volta in volta attribuite al personaggio che parla, o a chi ne descrive il pensiero o il comportamento. A volte agli attori sono affidati più ruoli, rendendo il tutto profondamente corale: Ester Galazzi e Riccardo Maranzana, con le attrici e gli attori della compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto (Meredith Airò Farulla, Riccardo Bucci, Davide Falbo, Chiara Pellegrin, Emilia Piz, Gregorio Righetti, Andrea Sadocco, Daniele Tessaro) hanno rispettato nel modo più autentico l’opera originale con interpretazioni spontanee, convincenti e brillanti.

Ecco allora che da questo dinamico intreccio di voci la dimensione letteraria, già resa immagine dalla riduzione filmica, si arricchisce ulteriormente di ulteriori dimensioni; liberata fin quasi all’ultimo dal tempo e dallo spazio, è riuscita a donarle una lieve universalità. Come il film, infatti, la vicenda si conclude con gli echi dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, spostata un po’ in avanti rispetto all’anno scolastico 1909-1910 narrato da Stuparich, ma è un attimo: in realtà potrebbe avvenire in qualsiasi tempo.

Non si tratta qui di una storia assoluta, certo, ma è evidente quanto tale operazione artistica abbia offerto ai tanti spettatori l’occasione non comune di cogliere, forse meglio che nelle altre versioni disponibili, la costanza dei sentimenti e delle intenzioni nell'umano agire. 

Variano le epoche, le situazioni, la Storia, ma l’essere umano si comporterà in modo analogo di fronte ad analoghe condizioni. Con “Quell’anno di scuola” il teatro si dimostra una volta di più il luogo più adatto per ricordarcelo.


Paola Pini




Trieste - Politeama Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Sala Bartoli

25 novembre - 11 dicembre 2022 e 10 - 15 gennaio 2023


Quell’anno di scuola

Elaborazione drammaturgica di Alessandro Marinuzzi e Davide Rossi

Da “Un anno di scuola” di Giani Stuparich

Progetto drammaturgico e regia di Alessandro Marinuzzi 

Con gli attori e le attrici della Compagnia Stabile del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: Ester Galazzi e Riccardo Maranzana

E con gli attori e le attrici della Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto: Meredith Airò Farulla, Riccardo Bucci, Davide Falbo, Chiara Pellegrin, Emilia Piz, Gregorio Righetti, Andrea Sadocco, Daniele Tessaro

Elementi scenici e costumi di Andrea Stanisci

Assistente alla regia: Davide Rossi

Produzione: Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia



Photo credit Serena Pea - Trieste - Politeama Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia