lunedì 5 giugno 2023

5 giugno 2023 - La seconda parte di Riccardo secondo in scena a Trieste: brillante conferma per la Compagnia Artifragili




Trieste, Teatro Miela

26-27 aprile, 30-31 maggio, 29-30 giugno 2023


Secondo Riccardo

liberamente ispirato a Riccardo II di William Shakespeare


È andata in scena al Teatro Miela di Trieste la seconda parte di “Secondo Riccardo” la serie teatrale che la Compagnia Artifragili sta proponendo al pubblico riscrivendo il Riccardo II di Shakespeare, e la cosa si fa sempre più interessante.

Se infatti nel primo “episodio” il pubblico è stato coinvolto in ogni sorta di giochi, questa volta ci si è trovati letteralmente in ostaggio di un Merlo (Alejandro Bonn) armato di pistola, pronto a difendere a ogni costo (così almeno appare) il suo Re Riccardo (Davide Rossi), sempre più solo e isolato.




Brooke (Veronica Dariol) è tornata dall’esilio, ben intenzionata a riavere ciò che le spetta (e forse anche qualche cosa di più); la fedeltà alla Corona, del tutto distinta dalla fisicità di chi la porta, determinerà la scelta di campo di sua madre, la Duchessa di York (Romina Colbasso).




La coralità dello spettacolo è evidente fin dalle prime battute, in rima - come in versi è l’intero testo originario - e rimbalzanti da attore ad attrice con un ritmo che si fa subito ben sostenuto. 

Dopo un primo breve riassunto, si entra nel cuore della vicenda: l’abdicazione forzata di Riccardo a favore di Brooke con l’appoggio della Duchessa di York e il rifiuto di Merlo e la riscrittura qui appare ancor più interessante. 



Il testo shakespeariano si mimetizza sempre meglio: se il ritmo informale della recitazione cela testi originali, il linguaggio imitativo maschera monologhi molto convincenti scritti oggi, originali su ispirazione della trama o derivanti dalla cronaca politica recente; un po’ come fece Umberto Eco con “Il nome della rosa”, confondendo le acque tra elementi realmente medievali con altri appartenenti a epoche successive, ma abilmente camuffati, dando così vita a un rompicapo storico-linguistico di indubbio valore.



È un gioco che intriga, istiga lo spettatore a rileggere quel che scrisse Shakespeare, a divertirsi ulteriormente nello svelare le tracce lasciate e, una volta tornato a casa, a cogliere e a riconoscere le trappole nascoste nei condizionamenti che subiamo in modo subliminale o più scoperto nella vita di tutti i giorni.

Come ai tempi di Riccardo II, ci troviamo infatti in un’epoca di transizione e i meccanismi del potere analoghi, come analoga è la natura umana, dotata da sempre di scarsa fantasia, originale forse nei dettagli, ma nulla più.

Come allora, un cambio di passo, un nuovo modo di gestione dei tempi e dei modi, un superamento di remore rituali, una diversa strategia nella gestione delle masse, della folla, del popolo.

Altri tempi, altri metodi per uno stesso risultato.

Particolarmente efficace la scelta delle musiche: “Ho visto un re” come prologo ed epilogo (parole di Dario Fo, musica di Paolo Ciarchi, interpretato nella prima edizione da Enzo Jannacci e da un coro costituito da Cochi, Renato, Giorgio Gaber e altri); “Your song”, intimistica canzone di Elton John per il monologo in carcere di Re Riccardo; l’Inno UEFA per la Champions League che Tony Britten scrisse basandosi sull’Inno di incoronazione “Zadok the Priest” di Georg Friedrich Händel, cantato ancora oggi a ogni incoronazione di un Sovrano britannico, che a tutto volume aggredisce il pubblico prima del discorso d’investitura di Brooke.

Brillante, pirotecnica, originale, la seconda parte di “Secondo Riccardo” mantiene le promesse fatte nell’episodio precedente.

Attendiamo ora con curiosità e interesse il gran finale al Museo Sartorio di Trieste.


Paola Pini




Trieste, Teatro Miela

26-27 aprile, 30-31 maggio, 29-30 giugno 2023


Secondo Riccardo

liberamente ispirato a Riccardo II di William Shakespeare


regia Alejandro Bonn

progetto drammaturgico Davide Rossi

con Alejandro Bonn, Romina Colbasso, Veronica Dariol, Davide Rossi

uno spettacolo Artifragili con il sostegno di Bonawentura


Prima parte: mercoledì 26 e giovedì 27 aprile 2023, ore 20.30 -Teatro Miela

Seconda parte: martedì 30 e mercoledì 31 maggio 2023 ore 20.30 – Teatro Miela

Evento finale: giovedì 29 e venerdì 30 giugno 2023 ore 21.00 – giardino del Museo Sartorio


sabato 3 giugno 2023

3 giugno 2023 - Un uomo libero onorato da persone libere: il coro da camera Vikra porta a Trieste il progetto creato per il Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena a un anno dalla scomparsa di Boris Pahor




Trieste, 27 maggio 2023

Sala Victor de Sabata - Ridotto del Teatro Lirico Giuseppe Verdi

Concerto della Memoria e del Dialogo dedicato a Boris Pahor

Vikra - Coro da camera della Glasbena Matica di Trieste
Direttrice - Petra Grassi


Come esprimere a parole un’esperienza profonda e complessa, vissuta nella musica?

Per tentare, è necessario darsi tempo, mettere distanza tra l’evento e il momento della scrittura, provare ad analizzare qualcosa che nella sintesi si è rivelato potente e dolcissimo: il racconto, attraverso pagine di ogni tempo (brevemente inframmezzate con citazioni tratte dai suoi innumerevoli testi), della lunga e articolata biografia di un grande intellettuale a un anno dalla sua scomparsa.


Boris Pahor (1913-2022), scrittore triestino di lingua slovena, tradotto in numerose lingue, arrivò con gran ritardo ai lettori italiani.

Visse in prima persona gli episodi più tragici del Novecento e li superò grazie a un’irresistibile speranza, saggiamente composta con una serena fiducia, nonostante tutto, verso il genere umano; ed è stato forse proprio questo l’elemento guida per la costruzione di un indimenticabile concerto presentato lo scorso 27 maggio a Trieste, nella sala Victor de Sabata - Ridotto del Teatro Lirico Giuseppe Verdi.


Vikra, coro da camera della Glasbena Matica di Trieste diretto da Petra Grassi, ha voluto arricchire con ulteriori brani il programma originario, commissionato dal Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena ed eseguito con gran successo il 21 gennaio scorso.

Chiaramente diviso in tre parti (Con gli occhi di un bambino, Nella notte scura, Il miracolo di ciò che siamo), ripercorre l’esperienza biografica dell’autore a cui il concerto è stato dedicato.

Un omaggio a tutto tondo, perché la musica ha dato spazio anche alle sue parole: brevi citazioni scelte con perizia da Dunja Nanut e lette magistralmente - in sloveno e in italiano - da Tamara Stanese.


Un concerto lungo che non si sarebbe voluto finisse così presto, in cui l’amore per la musica, espresso da un’interpretazione attenta e rispettosa, è stato ricambiato dall’amore della musica stessa nei confronti di chi le ha dato voce da una parte, e di chi l’ha ascoltata con gratitudine dall’altra.

Come la montagna è capace di rispondere con sublime bellezza a chi vi si accosta con rispetto e attenzione, percorrendola con serietà e competenza, ma cercando al contempo di superare costantemente i propri limiti, così la musica sa restituire, moltiplicandolo, un analogo rispetto, una stessa intenzionalità.

A beneficiarne, in questo caso, non è soltanto chi la studia, la conosce e la interpreta, ma anche chi, spettatore, ha il privilegio di condividere, di riflesso, l’esperienza.


Ci si è ritrovati avvolti, abbracciati dalla verità, dalla bellezza, dall’umanità e dalla bontà, parole scritte da Boris Pahor e lette nell’ultima lettura della serata: un doppio omaggio, allo scrittore e alla musica, da parte di una compagine vocale di giovani, chiaramente matura non soltanto dal punto di vista tecnico e interpretativo (il livello qui è altissimo, in grado di offrire con naturalezza pagine musicali di indubbia complessità), ma consapevole anche di una responsabilità etica; ed ecco che la voce diventa strumento di incontro, proteggendosi così, con umiltà e disciplina, dal rischio di cadere nella vanagloria o nell’arroganza.


L’amore di una musica cantata dalle voci umane e dagli strumenti (il pianoforte di Martina Salateo, il flauto di Marco Obersnel - anche corista - e il violoncello di Sanja Repše) ha esposto tutti i presenti alla possibilità di riflettere sulle profondità dell’esistenza umana, di esplorare gli abissi e le altezze più estreme.


Perché, diretto dalla estrema sensibilità artistica ed esistenziale di Petra Grassi, Vikra accompagna il pubblico in un mondo magico, nel quale il suono è guida per conoscere l’Essere Umano, le sue fragilità, il suo cadere e rialzarsi, il suo gioire e disperarsi, il suo rinascere ogni volta nella speranza di essere un po’ migliore.

La condivisione di un patrimonio comune, arricchito anziché depauperato dalla convivenza di codici linguistici diversi, è la cifra caratterizzante, l’intera esperienza di questo Coro, luogo di incontro di personalità forti, di giovani donne e uomini autonomi e responsabili, di persone libere che, liberamente, scelgono di farsi dirigere da una donna in grado di portarli sempre più lontano, in luoghi che come singoli individui non potrebbero raggiungere, in un’ideale cordata che dopo nove anni dalla fondazione, continua a risultare stabile e forte.


Come riuscire, veramente, a esprimere con le parole tutto questo?


Paola Pini




Trieste, 27 maggio 2023

Sala Victor de Sabata - Ridotto del Teatro Lirico Giuseppe Verdi


Concerto della Memoria e del Dialogo dedicato a Boris Pahor


Vikra - Coro da camera della Glasbena Matica di Trieste

Direttrice - Petra Grassi

Martin Kozjek - baritono

Martina Salateo, pianoforte

Marco Obersnel - flauto

Sanja Repše - violoncello



Z otroškimi očmi / Con gli occhi di un bambino

M. Kogoj - Deček in sinička (il ragazzo e la cinciallegra)

E. Adamič - Pomlad na Goriskem (Primavera nel goriziano)

A Lajovic - Pesem deklice (La canzone della ragazza)

G. Bonato - Scite puer (Ljubi otrok - Dolce bambino)

P. Merkù - Chicchi di riso (Riževna zrna)


Noč je črna / Nella notte scura

H. Wolf - Im Stillen Friedhof (Na tihem pokopališču - Nel cimitero silenzioso)

P. Merkù - Madrigale della buona morte I (Madrigal dobre smrti I)

Madrigale della buona morte II (Madrigal dobre smrti II)

J. Ipavec - Zimska (L’inverno)

T. Bec - Deliver me, o Lord (Reši me, Gospod - Liberami, Signore)


Čudež je prav v tem, da človek je / Il miracolo in ciò che siamo

J. Gallus - Tempore felici non conoscuntur amici (Kadar nasmiha se sreča, prijateljev nihče ne sreča - Nel tempo felice, non si contano molti amici)

Conscia mens recti (Duh, ki svest je resnice - La coscienza retta)

Pauperiem modico contentus (Z malim sem bil zadovoljen - Soddisfatto di un po’ di povertà)

A. Copi - I believe (Verjamem - Credo)

P. Quaggiato - Sklepna pesem (Canto finale)

A. Copi - Magnificat

G. Bonato - Star(e)s

M. Kogoj - Sunce izhaja (Sorge il sole)

bis:
M. Kogoj - Stoji mi polje (Ho un campo)



Photo credits Jana Jocif